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lunedì 24 settembre 2012

LE NOSTRE COLONIE: BARBONA


La settimana scorsa abbiamo "scoperto" il Comune più popoloso dell'intera provincia, ossia Albignasego. Oggi andiamo a vedere la controparte, ossia il meno abitato dell'intera provincia: con appena 739 abitanti, il Comune di Barbona!


Barbona si trova nella Bassa Padovana, è l'ultimo "avamposto" padovano prima della provincia di Rovigo. Confina con i comuni di Sant'Urbano, Vescovana, Rovigo e Lusia (RO) e si trova in una zona molto ricca di bellezze naturalistiche.


La storia.

Le origini di Barbona risalgono all'epoca romana, quando sorsero i primi, sparsi, agglomerati di case. Solo all'inizio del settecento assunse l'attuale nome, per merito del nobile veneziano Barbon Morosini, proprietario di gran parte delle terre su cui sorgeva il borgo. La famiglia Morosini si occupò della sua gestione amministrativa, sociale ed economica per lungo tempo. Risentì della rovinosa guerra veneto-carrarese che produsse distruzione e danni nei territori di Padova, Bassano, Treviso e Vicenza. Caduta la repubblica di Venezia in cui era stata assorbita per un lungo periodo, subì prima l’occupazione napoleonica e successivamente la dominazione austriaca fino all’annessione del Veneto all’Italia, avvenuta nel 1866. La sua storia, che non si discosta da quella del resto della provincia, annovera un momento particolare durante la prima guerra mondiale quando divenne rifugio per i soldati feriti e retrovia dei battaglioni italiani dopo lo spostamento del fronte determinato dai successi dell’esercito austriaco a Tolmino e Caporetto.
Dopo la seconda guerra mondiale iniziò lo spopolamento di Barbona, che coincise col fenomeno dell'immigrazione di massa che negli anni '50 caratterizzò l'area della Bassa Padovana e del Polesine: basta pensare che nel 1951 Barbona contava 1712 abitanti, dieci anni più tardi appena 1.205 e nel 1981 era già scesa sotto i mille. Un calo che non si è più arrestato, nonostante la ripresa economica, facilmente spiegabile con la desolazione della zona che fa si che i giovani appena possono scappino via...

La popolazione di Barbona nel corso degli anni



Ville, chiese e monumenti.

Per gli amanti dell'arte e dell'architettura, da vedere il caratteristico centro storico, che comprende la barchessa di villa Morosini, tipico esempio di tettoia annessa alla casa colonica utilizzata per riporvi fieno e grano, e la chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo, fatta costruire nel 1614 nelle vicinanze della propria abitazione da Barbone Morosini in onore del padre Michele e riedificata nella seconda metà dell’Ottocento a seguito dei danni causati dalle violente inondazioni del fiume 
Adige.


La Barchessa di Barbona



Curiosità e tempo libero.

Se pensiamo che le principali attività lavorative di Barbona sono l'agricoltura e l'allevamento, possiamo capire da soli che la zona non offre granché. Personalmente non ci sono mai stato, ma non credo di sbagliarmi di molto se dico che probabilmente alla sera gli abitanti di Barbona si riuniscono al bar del paese e vi bivaccano fino all'ora di chiusura bevendo ombre e giocando a carte. Mi segnalano che c'è qualche locale carino nei comuni vicini, anche se vista la zona credo ci sia veramente poco o nulla.

Vuoi segnalarci un locale o un'attività in questa zona? Contattaci cliccando qui!

3 commenti:

  1. Ciao, sono Paolo, non avrei voluto commentare in quanto sebbene in forma sintetica e per sommi capi, comprensibile data la dimensione del paese, sei riuscito ad esporre correttamente degli sprazzi di storia di Barbona. Quello che ha fatto si che intervenissi invece e che potevi benissimo risparmiarti e' quanto citato con le ultime tre righe dell'articolo, potevi cogliere l'occasione di fare una gita, considerato che in 32 minuti da Padova si giunge nei pressi e renderti conto di persona, verificare di cosa devi parlare e fare solo successivamente le tue considerazioni.
    Mia mamma e' originaria di Barbona, ancora oggi mi racconta della storia vissuta in quei luoghi ed in particolare della guerra ma con una predilezione per i rapporti che vi erano tra i paesani e gli amici del vicinato, malgrado sia emigrata anche lei nel '52, certe cose sono ancora vive ed indelebili. Per quanto riguarda oggi ti rinnovo di recarti sul posto ma con animo scevro da preconcetti e se davvero ne vuoi parlare verifica di persona e visto che sei la renditi conto del sistema di smaltimento che usano, dei contributi che il Comune ottiene, delle attività' che vengono svolte e tanto altro. Inoltre considera che le parole possono far muovere anche le masse ma no solo per andare via dai luoghi di origine, come le tue sembrano invogliare ma anche convergere in luoghi che a volte sono solo carenti di occasioni lavorative valide ed innovative, di persone interessate ed aggregazioni utili per restare uniti e crescere insieme magari in un paese ove siamo nati. Cordiali saluti Paolo Sfriso

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  2. Caro Paolo, non era mia intenzione offendere Barbona ed i suoi abitanti. Ammetto di avere il difetto della scarsa diplomazia, quindi spesso passo per arrogante anche se in realtà non lo sono, ma credimi che non voglio far trasparire nessuna superiorità o presunta tale col mio articolo, e se avrai la pazienza e la voglia di leggermi anche in futuro ti accorgerai che spesso e volentieri sono caustico anche verso Padova ed i suoi stessi abitanti (eppure amo questa città). Le ultime righe del mio scritto si riferivano alla vita notturna ed al divertimento, non a caso il titolo del paragrafo è "Curiosità e tempo libero", non certo allo stile di vita virtuoso degli abitanti di Barbona. Non preoccuparti, non sono di origine "cittadina" nemmeno io (i miei entrambi di Cavarzere) e non disprezzo certo chi abita a Barbona... fra l'altro, sotto la voce "divertimenti e tempo libero" la stessa città di Padova potrebbe offrire di più, quindi ciò che ho scritto non deve essere visto come una forma di disprezzo ma come una constatazione di un modello di vita che a me personalmente può non piacere ma che altri possono trovare bellissimo. Questione di scelte e di gusti. Quanto allo stile di vita virtuoso, quello non è certamente in discussione: chiunque conosca un pò le zone "rurali" sa perfettamente che i cosidetti "contadini" hanno un senso civico ed un amore per la loro terra che i cosidetti "cittadini" spesso e volentieri si sognano di notte. Io mi sono limitato a commentare ciò che è sotto gli occhi di tutti, ovvero il calo vistoso di residenti, e posso immaginarne il motivo, ma questo non deve per forza di cose essere visto come offensivo... Saluti a te.

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    1. Ciao, confermo l'interesse per la rubrica e per le pagine che con impegno riesci a realizzare, ribadisco la bontà di quello che fai ed il mio personale plauso, forse mi gradirebbe una precisione su tutto ma ti assicuro continuerò a seguirti ed a leggere quanto scriverai. Non volevo assolutamente spingerti a cambiare opinione ma a migliorare quello che già così egregiamente crei. Saluti Paolo.

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