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venerdì 28 settembre 2012

LA FOBIA DEL BOTELLON


Fonte: Il Mattino di Padova

PADOVA. A distanza di pochi mesi dall'ultimo Botellón la città di Padova si trova ancora a fare i conti con il «popolo dello spritz» e inizia a prendere le contromisure. La festa spagnola è prevista per sabato sera in Prato della Valle ma, nonostante in tutta la penisola abbiano aderito quasi 5mila persone, è difficile stimare l'effettiva partecipazione nella città del Santo. Il Comune ha già deciso di sbarrare l'ingresso dell'isola Memmia, dove il giorno dopo ci sarà una manifestazione a misura di famiglie. Molti stand saranno già montati e la convivenza tra la festa spagnola e il «Prato dei bimbi», questo il nome dell'iniziativa, potrebbe rivelarsi impossibile.

Ma il vero interrogativo è se ci sarà una nuova ordinanza anti alcol come quella che il sindaco ha firmato lo scorso maggio. Lo decideranno oggi il sindaco, il prefetto e il questore che si incontreranno proprio per fare il punto su come gestire il Botellón. Secondo Zanonato il problema è che la “limitazione” ad un litro di alcol a testa viene poi interpretata come “autorizzazione” a portare con sé un litro di bevande alcoliche, una quantità che, se si tratta di liquori o distillati, porta ben oltre lo sballo con conseguenze anche gravi sul fisico dei ragazzi. Il raduno, che si terrà sabato in contemporanea in 12 città in tutta Italia, è partito come di consueto dai social network.
«Mi preoccupa che il denominatore comune sia l'alcol» commenta il sindaco Flavio Zanonato, «mi piacerebbe che i giovani si ritrovassero per qualcosa di significativo. Politica, ideali, anche musica». Come a maggio, l'onda del Botellón sembra non volersi fermare di fronte allo scoglio delle raccomandazioni dell'amministrazione. Che, proprio come qualche mese fa, può solo limitarsi a prendere atto dell'assembramento di giovani in Prato della Valle.
Intanto ieri poco dopo l'una gli organizzatori hanno lanciato due tweet confermando l'evento: "Gli occhi della città saranno puntati sul nostro comportamento".

Certi articoli la dicono lunga sulla capacità cerebrale di chi amministra questa città.

Non è possibile e non è umanamente accettabile che ogni anno il "Botellòn" venga considerato "una situazione di emergenza"! Lungi da me far l'avvocato difensore, ma mi pare che di situazioni di emergenza in città ce ne siano di molto più grosse, e leggere ogni volta articoli preoccupati per una festina fra studentelli mi sembra una forzatura bella e buona!

Provate per esempio a trovarvi a piedi dopo il tramonto del sole in zona stazione, poi ditemi se non è un'emergenza che meriterebbe ben più attenzione (visto che se partecipare al Botellon può essere una scelta, il dover recarsi dopo il tramonto in stazione può essere necessario...) In quest'ultimo caso però nessuno dice nulla, forse perchè la maggior parte dei "protagonisti" di quella zona sono negri; ma il Botellòn fa paura a gente che normalmente avrebbe paura della propria ombra!

In realtà fa paura l'aggregazione! A Padova si ha paura dei giovani che si ritrovano in gruppo, e si cerca di colpirli: per anni lo spauracchio è stato il cosidetto "popolo dello spritz", ma ora che è stato ridotto ai minimi termini (e di conseguenza, ora che il centro è morto) è arrivato il Botellòn. E' la mentalità contorta di una città di vecchi. Zanonato poi fa ridere quando si mette a moralizzare. Qualcosa di significativo tipo la politica, che ha prodotto dei nani da poltrona tipo lui ed il suo amico nonchè guida spirituale Silvio Berlusconi (cambia il partito, ma gli ideali sono quelli: fottere la gente!)? Oppure i "nobili ideali" che hanno fatto da sfondo alla sua vita, un tempo servizio d'ordine del PCI ora speculatore in borsa con i soldi dei padovani? Poi quando parla di musica diventa la parodia di se stesso, visto che la musica da fastidio in primis a quelli che sono i suoi elettori principali, quei "residenti del centro" che si sentono i padroni della città...

I giovani potrebbero ritrovarsi per cacciare lui e tutto il suo circo di saltimbanchi a calci e pugni, quello sarebbe un raduno nobile e significativo, e forse quelli che come lui temono l'aggregazione hanno proprio paura di questo: che oggi i giovani si ritrovino per bere, che poi da cosa nasca cosa e che un domani si ritrovino per dare a questa gentaglia il trattamento che merita!

Non ci sarò al Botellòn, ma invito gli organizzatori a non mollare. Padova non va lasciata in mano a dei vecchi parassiti. Vi odiano? Fregatevene! Essere odiati da certa gente deve essere un onore ed un privilegio, se vi stimassero ci sarebbe da preoccuparsi veramente... 

 

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