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giovedì 20 settembre 2012

PADOVA SOGNA UNO STADIO COME UTRECHT


Articolo tratto da "Il Mattino di Padova" del 20 settembre 2012:


PADOVA. «Per il momento non vogliamo illudere nessuno». Premessa doverosa quella che ci concede Luca Baraldi, prima di affrontare l’argomento più sentito dai tifosi biancoscudati: lo stadio. Ne ha parlato martedì sera a in televisione e lo ha ribadito ieri anche a noi: il Padova sogna un nuovo impianto lontano dall’Euganeo. Nodo cruciale sarà la benedetta legge sugli stadi che prima di dicembre dovrebbe essere definitivamente approvata dal Senato. «Aspettiamo a leggere il testo», spiega il manager. «Ma da quel che trapela, la nuova legge prevede la possibilità di finanziare la costruzione di nuovo stadio, favorendo in una decina d’anni la riconversione del vecchio impianto in altre attività. Ecco perché, sarebbe molto più conveniente pensare ad un progetto lontano dall'Euganeo». I motivi sono molteplici: «L'Euganeo non è uno stadio pensato per il calcio e i primi ad esserne penalizzati siamo noi stessi. Inoltre rappresenta un costo notevole per il Padova. Cestaro ogni anno sborsa più di un milione di euro tra affitto e manutenzione dell'impianto».
Ma quanto costerebbe mettere in piedi uno stadio ex novo? «Non deve essere necessariamente il Padova ad accollarsi le spese. Il progetto rappresenterebbe un investimento per tanti imprenditori che potrebbero mettere a reddito una struttura, ovviamente, polivalente. Non sarebbe difficile trovare investitori interessati».
Il modello. Negli ultimi anni sulla scrivania di Cestaro sono circolati diversi progetti di ristrutturazione dell’Euganeo, ma ora la filosofia cambia, tant’è che il Padova starebbe già vagliando, in via ipotetica, qualche zona, anche della cintura urbana, dove potrebbe sorgere il nuovo stadio. Il sogno dei sogni, tuttavia, sarebbe riaprire le porte all’Appiani: «Magari», esclama Baraldi. «Di sicuro l’impianto di via Carducci deve tornare a rivivere e ce ne siamo accorti quest’estate». Il dirigente emiliano, nel corso della sua carriera ha girato l’Europa, visionando centinaia di stadi. «Il mio modello ideale? Quello olandese. E mi riferisco in particolare modo a Utrecht. La città è grande più o meno come Padova, ma ha uno stadio da 25mila posti che anche per noi andrebbe benissimo. Non ne servono di più, bisogna puntare a riempire l’impianto. A Utrecht è quasi sempre pieno e può ospitare diversi eventi, oltre a contenere al suo interno le più svariate attività commerciali».
Sono talmente tanti anni che si parla di stadio che ormai faccio quasi fatica a crederci. Tuttavia, ritengo un buon passo avanti il fatto che anche il Calcio Padova si stia rendendo conto che è un problema di vitale importanza.
Lo dico e lo ripeterò sempre: con uno stadio come l'Euganeo attuale il Calcio Padova non ha futuro! Ed è vergognoso che per anni nessuno abbia detto nulla, che si sia nascosta la testa sotto la sabbia, che anzi si magnificasse uno stadio che di tale nome non ha nulla!
Detto questo, tuttavia, è importante non correre: prima di tutto c'è un'amministrazione comunale, o meglio un sindaco, che vede il calcio col fumo negli occhi ed odia la squadra cittadina e la tifoseria; il quale farà di tutto per mettere i bastoni fra le ruote. Non a caso il buon Baraldi sta pensando bene di trasferirsi armi e bagagli in qualche comune dell'hinterland. Non bisogna però dimenticare che il Padova è la squadra di Padova, e che questa soluzione per conto mio andrebbe tenuta proprio per ultima.
Ad ogni modo, lo stadio deve prima di tutto essere amato dai tifosi. E non è un caso che la gente ami l'Appiani ora, in un'epoca in cui entrare in uno stadio equivale quasi ad entrare in una caserma. Io ragionerei molto su questi aspetti... Per esempio: i seggiolini in curva non servono a nulla, è risaputo che i tifosi non li utilizzeranno mai! Si debbono mettere per forza? Si studi una soluzione modello Allianz Arena, con seggiolini removibili, in modo da toglierli per le gare di campionato e poterli utilizzare per eventuali partite internazionali! Ancora: lo stadio va coperto tutto, se non si vuole ritrovarsi con ampi spazi vuoti nelle giornate di pioggia... quando venne costruito l'Euganeo, e nelle successive ristrutturazioni, sembrava quasi che si volessero ghettizzare gli spettatori delle curve. E vennero così tirati su due settori squallidi, lontani dal campo, scoperti, allungati e dispersivi. Mi auguro che certi errori non si ripetano più... come mi auguro che si capisca un punto fondamentale: se si vogliono i tifosi, non bisogna trattarli come ospiti indesiderati! 
Se io sono un padre di famiglia (figura tanto mitizzata) che va a vedere una partita, e mi trovo di fronte un signore esaltato dalla sua stessa divisa che mi obbliga a togliermi le scarpe davanti a tutti neanche fossi il più pericoloso dei criminali, (tutto per cercare un accendino, non una bomba a mano!) state pur tranquilli che allo stadio non ci tornerò più, così come se troverò lo steward di turno che mi obbliga a lasciare giù l'I-pad perchè "potrebbe arrivare qualcuno che me lo strappa dalle mani e lo lancia in campo". E poi, una volta per tutte: basta con questo assurdo divieto di vendere alcolici! Ma è possibile che non posso bermi una birra in santa pace perchè "potrei ubriacarmi e diventare violento"? Ma chi cazzo l'ha deciso? Ma non vi rendete conto che la gente si porta gli alcolici da casa? Non vi viene da pensare che andrei punito nel momento in cui commetto un reato e non prima che possa averlo commesso? Dite che prevenire è meglio che curare? Ed allora togliamo la polizia dagli stadi, visto che la loro presenza rende nervosi un pò tutti e che potrebbe portare qualche poliziotto dal grilletto un pò facile ad improvvisarsi novello Spaccarotella: è prevenzione anche questa!
Ad ogni modo continuerò a seguire la vicenda da vicino, e spero che ben presto vengano resi pubblici i dettagli di un'eventuale progetto...

1 commento:

  1. Importante farsi sentire con continuità, soprattutto una volta approvata la legge.
    BASTA EUGANEO!

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