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domenica 30 settembre 2012

CRISI: GLI HOTEL DELLE TERME IN FORTE RECESSIONE



ABANO TERME. La fine dell’epoca d’oro del Bacino termale la si percepisce dagli ormai evidenti segnali del declino, primo fra tutti la messa in vendita dei gioielli di famiglia. In questo caso si tratta di ben cinque stabilimenti termali, tre alberghi a tre stelle in piena efficienza e due a quattro stelle, ormai chiusi, che da qualche tempo figurano tra le offerte on line di una nota agenzia di consulenze immobiliari di Padova.

Il più prestigioso tre stelle viene offerto a sette milioni e 500 mila euro: si tratta di una struttura da 70 camere, tutte con terrazza, frigo bar e tv, dotata di due piscine, sala convegni, ristorante, bar, centro benessere con camerini per il fango e l’estetica, la grotta sudatoria, lo studio medico e i pozzi termali. L’annuncio si conclude con la notizia che la Spa è appena stata costruita e l’albergo conta oltre 23 mila presenze all’anno. «Per calcolare il valore reale di un hotel» spiega un immobiliarista aponense «si deve tenere conto di tre fattori principali. In primo luogo il numero delle presenze, poi quello dei dipendenti, che dovrebbe essere attestato in un rapporto di uno ogni quattro clienti, e infine dei mesi di apertura. Confrontando questi dati si ottiene la redditività e il valore effettivo». La richiesta economica per gli altri due hotel, attualmente funzionanti, scende a 3 milioni e 500 mila euro per un complesso “altamente operativo” che viene messo in vendita da una famiglia di albergatori e che comprende 65 camere e 100 posti letto, comprensivo di una depandance per gli alloggi del personale. L’altro tre stelle, invece, è aperto tutto l’anno, si trova in pieno centro della città termale, è dotato di parcheggio e giardino piantumato di settemila metri quadrati, ha 30 camere, piscina termale e un centro benessere all’avanguardia. La richiesta? Solo 2 milioni e 300 mila euro, comprensivi di immobile e gestione. Con il forte calo delle presenze di turisti verificatosi in questi ultimi anni, legato innanzitutto al declino del modello termale e reso ora più pesante dala crisi economica, aumentano infatti gli hotel in affanno o costretti a chiudere, mettendo così a rischio migliaia di posti di lavoro. E le prospettive non sono rosee anche dal punto di vista immobiliare. Per quanto riguarda gli hotel a quattro stelle che attualmente sono chiusi, la valutazione parte dai 6 milioni di euro del primo che, anche se parzialmente da ristrutturare, è dotato di 140 camere, quattro piscine, campi da tennis, e un parco da 33 mila metri quadrati, mentre l’altro viene posto in vendita a sette milioni di euro con 9.600 metri quadri di costruzione, possibilità di ampliamento, un parco di 30 mila metri quadrati, 120 camere, due piscine, pozzi termali che erogano riscaldamento geotermico e una Spa completa di tutti i servizi.
Mi viene un pò da ridere, evidentemente con questi articoli si vuole nascondere una realtà che è sotto gli occhi di tutti. 
Si sarebbe più onesti nell'ammettere che ad Abano si è sempre voluto inculare i turisti, come del resto è tipico malcostume italiano, ed i turisti (soprattutto i tedeschi, che hanno soldi e possibilità di scelta) ora stanno mandando le terme padovane a fare in culo. Come del resto farebbero tutti.
Voi paghereste dai 160 ai 200 euro al giorno in una struttura rimasta ferma agli anni '60 e con personale nemmeno competente? Ecco, è esattamente ciò che sta succedendo ad Abano. Gli albergatori aponensi, che da sempre hanno in mano la città, non hanno mai saputo rinnovarsi ed ora pagano la concorrenza delle terme croate, slovene o ungheresi, che evidentemente sanno offrire servizi migliori a minor prezzo.
Non incolpiamo la crisi anche delle nostre cappelle, please!


1 commento:

  1. http://www.globalproject.info/it/in_movimento/padova-i-lavoratori-dellhotelberta-in-mobilitazione/12362

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