Una settimana di critiche, più o meno velate. E di
dietrologie. “Cestaro non è convinto da Pea”, “Cestaro non lo guarda quando
parla”, “Cestaro potrebbe fare il colpo di mano”, “Pea a rischio”. Quando
Baraldi tuona che la situazione dell'allenatore biancoscudato non potrebbe
essere più salda, lo fa “con colpevole ritardo, accusando con troppa facilità i
giornalisti”.
A capitanare il team dei portatori della verità, Giorgio
Borile, affiancato dai baldi Stefano Edel e Claudio Malagoli. Chi nega quanto
riportano è “un solone”. Al Calcio Padova dovrebbero “chiudere le finestre, ci
sono troppi spifferi”.
I calabresi sono in una situazione simile alla nostra:
l'andamento è altalenante, la squadra c'è ma deve ancora crescere. Anche il
modulo è speculare. L'Euganeo non vede una vittoria casalinga dal 12 maggio,
c'è attesa. La formazione vede il debutto di Viviani e un Granoche relegato in
panchina a vantaggio di Babacar.
I primi minuti sono tranquilli, le squadre si studiano e
provano a colpire senza troppa convinzione; la Reggina per lo più da punizioni
e corner, il Padova tenta qualche azione personale. Al 27' Cuffa manda alto di
testa su un cross dalla destra, due minuti dopo Babacar si fa male, l'entità
dell'infortunio non è chiaro, domani sarà sottoposto ad accertamenti ma la sua
presenza contro l'Empoli martedì sembra da escludere; al suo posto entra
Granoche.
Al 33' ecco il vantaggio dei padroni di casa: Cutolo giostra
bene il pallone e serve Farias, che manda a benedire l'altruismo, si accentra e
tira un colpo da biliardo diretto all'angolino basso del secondo palo. Primo
gol per un attaccante biancoscudato in questo campionato, entusiasmo sugli
spalti e in campo.
L'euforia dura poco: la reazione della Reggina è veemente e
prima si porta pericolosamente in area, per poi trovare il pareggio dopo
neanche dieci minuti, con incornata di Alessio Viola su una punizione partita
da dietro. Il gol è in netto fuorigioco ma ancora una volta la terna mandata
all'Euganeo se ne infischia del regolamento e fa di testa sua. Personalmente
non mi arrabbio neanche più, ci ho fatto il callo!
I calabresi, galvanizzati dal gol, “rischiano” di segnarne
un altro poco dopo. Quando il primo tempo sta per concludersi, Rispoli pennella
un cross da manuale sulla testa di Cuffa che, partito dall'altro lato
dell'area, legge bene l'azione, si inserisce e non sbaglia. 2-1 e fine primo
tempo.
La ripresa parte bene: servono solo sei minuti a Cutolo per
mandare una bordata delle sue dritta sotto l'incrocio da oltre 20 metri. Mi fa
spesso incazzare ma quando si decide a fare le cose fatte bene Nello è
devastante; d'altra parte avesse la continuità non giocherebbe in serie B...
Comunque, siamo al 51', due gol di scarto, partita
virtualmente chiusa. E invece no: il Padova smette di giocare, la Reggina piano
piano se ne accorge e inizia a tenere di più la palla e a spingersi in avanti.
I ritmi sono lenti, ok, ma d'altra parte il tempo è tanto e la pressione ospite
si fa sempre maggiore. E' così che si spiega il gol all'85° di Adejo: altro
calcio di punizione, altra incornata. 3-2 e la paura incombe: come prevedibile
continuano i tentativi reggini e continuano le spazzate padovane. Anche qui,
ormai ci si è fatta l'abitudine. Che non vuol dire che questo atteggiamento
piaccia!
Per fortuna il tempo scorre inesorabile e l'arbitrio emette
il triplice fischio. Grande sollievo per una vittoria tanto sospirata, ad un
certo punto messa in cassaforte e poi rimasta in bilico.
Anania 6.5: ordinaria amministrazione, miracolo di
piede.
Cionek 6.5: una sola cappella cui rimedia
autonomamente, per il resto rimane sugli ottimi livelli mostrati in precedenza.
Belle le sue sgroppate palla al piede.
Piccioni 6.5: il solito leader affidabile della
difesa biancoscudata, se non fosse per un'incertezza cui rimedia Anania.
Trevisan 6.5: anche per il capitano voto positivo, da
lui ci si aspetta un gioco semplice senza fronzoli e questo puntualmente
propone.
Rispoli 7: sempre un cursore pericoloso sulla fascia
destra, oggi indovina pure un paio di cross e ne deriva il gol di Cuffa. Grande
impegno nonostante i crampi nel finale.
Viviani 6: non commette errori, non brilla neppure a
dire la verità. E' normale, al debutto e con precarie condizioni fisiche non si
poteva chiedere di più. Dall'82' Nwankwo: SV
Cuffa 7: fotocopia della partita con il Grosseto:
abnegazione, quantità, inserimenti. Una delle chiavi del centrocampo. Dal 62'
Ze Eduardo 6: aiuta in fase difensiva e talvolta si avventura in attacco.
Renzetti 7: gara più difensiva rispetto al solito,
nel primo tempo spinge qualcosina mentre nel secondo si limita a chiudere gli
spazi. E con che risultati: posizionamento e diagonali particolarmente
efficaci.
Farias 7.5: uomo partita. Mette costantemente in
apprensione la difesa avversaria, svaria su tutto il fronte offensivo, si
inserisce, fa passaggi intelligenti, si inventa un bel (e importante) gol.
Cutolo 7: all'inizio sembra lo stesso di inizio
stagione, egoista e impreciso. Poi si sveglia e fa tante belle cose: serve
Farias per l'1-0, segna un eurogol e gioca una buona partita.
Babacar SV: sfortunato. Dal 32' Granoche 5.5:
si divora un gol assurdo, ricorda parecchio Ruopolo (brr...). Mezzo punto in
più per l'impegno e il buon lavoro di possesso palla nel finale di partita.
All. Pea 7: non che abbia cambiato chissà cosa: a me
il Padova piaceva già molto nelle partite precedenti, se ne intuivano le
potenzialità, ancor'oggi in gran parte inespresse. Certo i 3 punti sono i 3
punti.
Di sicuro va migliorata la gestione difensiva dei calci
piazzati: 5 gol subiti in questo modo
finora, decisamente troppi. Bene però che su azione vera e propria non siamo
mai stati trafitti: in area col pallone non li facciamo entrare!
Peccato per la mentalità a volte immatura (e vista l'età
media ci sono le scusanti) e soprattutto la condizione fisica che per più di
qualche elemento è scadente: la genialata del ritiro a Bresseo si fa già
sentire?
Parlando in generale, sono curioso di leggere cosa sarà
scritto sui giornali in questi giorni. Qualche polemica la faranno di sicuro, ma è sempre divertente (fino ad un certo
punto...) leggere cosa si inventano per fare notizia.
Riguardo lo stadio, di cui è stato già scritto, mi limito a
dire che le idee sono tante e belle, ma non dobbiamo perdere di vista
quest'obbiettivo: bisogna parlarne ogni settimana, in attesa della legge la cui
approvazione è prevista per dicembre. Di certo Baraldi ha spostato, con
esperienza, l'interesse dei media su quell'argomento piuttosto che
sull'allenatore; sacrosanto farlo, ma è altrettanto giusto che alle ipotesi
seguano i fatti. Con tanti saluti a Zanonato, Zampieri e compagnia bella!
Antonio
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